Franco Angrisano: l’attore e caratterista salernitano amato da Eduardo

Franco Angrisano: l’attore e caratterista salernitano amato da Eduardo

In questo nuovo articolo della nostra rubrica Fu Salerno vi raccontiamo la storia di Franco Angrisano, attore di origini lucane ma salernitano d’adozione che dalle scene del dopolavoro ferroviario arrivò a recitare con il grande Eduardo, ma anche con Dino Risi e tanti altri registi italiani.


Dalla Tv a Eduardo

Il grande Franco Angrisano, scomparso a Salerno il 20 settembre 1996, a settant'anni, cominciò la sua carriera di attore calcando le scene del dopolavoro ferroviario, sede di una compagnia teatrale molto in voga all’epoca. Aveva un talento straordinario tanto che fu scelto per ricoprire il ruolo del sagrestano ne “I ragazzi di Padre Tobia”, sceneggiato Rai diretto da Italo Alfaro e trasmesso dal 1968. Eduardo De Filippo lo notò e lo volle con sé per recitare, per dire solo alcuni titoli, ne “Il sindaco de Il Rione Sanità”, “Il contratto”, “Questi fantasmi”, “Gli esami non finiscono mai”, “Na santarella”. Quindici anni su e giù per i teatri più grandi dell'intera Italia.

 

Il grande cinema

Angrisano, potentino solo di nascita, ma salernitano verace, era un attore amato anche dai grandi registi cinematografici: il Leone d'oro alla carriera Dino Risi lo volle in “In nome del popolo italiano”; il premio Oscar Billy Wilder in “Che cosa è successo tra mio padre e tua madre?”; l'indimenticabile Alberto Sordi in “Polvere di stelle”; l'altro Oscar Lina Wertmuller in “Un complicato intrigo di donne, vicoli e delitti”. Recitò con Monica Vitti e lo stesso Sordi, Jack Lemmon, Marcello Mastroianni, Giancarlo Giannini.

 

Un esempio per i giovani attori

Dedicò gli ultimi anni della sua vita alle compagnie teatrali amatoriali di Salerno formando giovani attori e registi e recitando nei loro spettacoli. Una passione per il teatro e per il cinema che lo porterà a recitare per “Positano”, una fiction di Vittorio Sindoni, andata in onda su Raiuno nel 1996, l'anno della sua improvvisa scomparsa. Il suo esempio di talento e dedizione è ancora oggi modello di riferimento per molti tanto che, il 14 settembre 2015, la parrocchia di Gesù Risorto, a Parco Arbostella, volle intitolargli il teatro appena inaugurato. E, nel 2002, il Comune di Sant'Anastasia (Napoli), in collaborazione con il Teatro “Gregorio Rocco”, istituì un Premio teatrale nazionale, che quest'anno ha celebrato il ventennale.