I medici curavano i corpi, lui curava le anime. E anche quando la scienza alzava le mani in segno di resa, lui arrivava ad accompagnare l'ammalato fino all'ultimo respiro e portava consolazione ai suoi familiari.
A Salerno Palazzo di Città è anche chiamato “Palazzo Guerra”. Perché? Nel 1928, a vincere il concorso per l'incarico di ingegnere capo del Comune fu il napoletano Camillo Guerra, che fra i primi compiti affidatagli ebbe quello di redigere il progetto del nuovo Municipio. Ma a Guerra si deve anche il progetto strutturale dello Stadio Vestuti, i cui lavori iniziarono nel 1929 e si conclusero, con l'inaugurazione, l'11 gennaio 1931.
Nato a Salerno il 15 luglio 1901, Nicola Abbagnano, celebre filosofo e storico della filosofia, al quale la città volle dedicare un quartiere, fu il primogenito di una famiglia della borghesia intellettuale cittadina. Studiò all'università di Napoli e si laureò in filosofia nel novembre 1922 sotto la guida del celebre professore Antonio Aliotta.
In questi giorni, la Salernitana si prepara per il prossimo campionato di Serie A e il pensiero, a tredici anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 30 marzo 2010, va a chi ha raccontato le gesta dei Granata per decenni: quel Gigi Amaturo, per tutti "Giam", giornalista purosangue con il gusto del racconto, dell'ironia e dell'aneddoto, capace di trasformare una partita di calcio in un evento epico. Non a caso alcuni lo chiamavano il "Gianni Brera del Sud".
Non c'è bambino degli anni Cinquanta, Sessanta e fino ai Novanta che non lo ricordi, soprattutto non c'è bambino che non ricordi il suono del suo fischietto con il quale chiamava tutti a raccolta.
Uno degli strumenti indispensabili per conoscere la Salerno di inizio Novecento è l'archivio privato dell'ingegnere Michele De Angelis, che da qualche anno l'Archivio di Stato di Salerno ha acquisito e reso fruibile dalla cittadinanza.