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Don Enzo Quaglia, un padre

Don Enzo Quaglia, un padre

Il conflitto mondiale era appena finito lasciando, sul terreno, dolore e distruzione anche a Salerno.

Peppe Natella ovvero l'amore per la cultura e il presepe

Peppe Natella ovvero l'amore per la cultura e il presepe

Il presepe per Salerno? Mario Carotenuto, del quale abbiamo già parlato, e Giuseppe Natella, per tutti Peppe, artista, scenografo, fondatore della Bottega San Lazzaro e del Teatro dei Barbuti.

Silenzioso, umile, geniale, anima del Centro storico, se ne andò nell'antivigilia di Natale del 2015.

Padre Candido, 70 Anni Come Cappellano in Ospedale

Padre Candido, 70 Anni Come Cappellano in Ospedale

I medici curavano i corpi, lui curava le anime. E anche quando la scienza alzava le mani in segno di resa, lui arrivava ad accompagnare l'ammalato fino all'ultimo respiro e portava consolazione ai suoi familiari.

Camillo Guerra, l'ingegnere del Municipio e del Vestuti

Camillo Guerra, l'ingegnere del Municipio e del Vestuti

A Salerno Palazzo di Città è anche chiamato “Palazzo Guerra”. Perché? Nel 1928, a vincere il concorso per l'incarico di ingegnere capo del Comune fu il napoletano Camillo Guerra, che fra i primi compiti affidatagli ebbe quello di redigere il progetto del nuovo Municipio. Ma a Guerra si deve anche il progetto strutturale dello Stadio Vestuti, i cui lavori iniziarono nel 1929 e si conclusero, con l'inaugurazione, l'11 gennaio 1931.

Nicola Abbagnano, un grande del pensiero del Novecento

Nicola Abbagnano, un grande del pensiero del Novecento

Nato a Salerno il 15 luglio 1901, Nicola Abbagnano, celebre filosofo e storico della filosofia, al quale la città volle dedicare un quartiere, fu il primogenito di una famiglia della borghesia intellettuale cittadina. Studiò all'università di Napoli e si laureò in filosofia nel novembre 1922 sotto la guida del celebre professore Antonio Aliotta.

Gigi Amaturo e l'epica del calcio

Gigi Amaturo e l'epica del calcio

In questi giorni, la Salernitana si prepara per il prossimo campionato di Serie A e il pensiero, a tredici anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 30 marzo 2010, va a chi ha raccontato le gesta dei Granata per decenni: quel Gigi Amaturo, per tutti "Giam", giornalista purosangue con il gusto del racconto, dell'ironia e dell'aneddoto, capace di trasformare una partita di calcio in un evento epico. Non a caso alcuni lo chiamavano il "Gianni Brera del Sud".

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